Dalle Alpi agli Appennini, dalle cime alle coste. Parigi, Madrid, Praga, Vienna. E poi ancora Washington, Baltimora, Filadelfia.
Non ho viaggiato moltissimo, ma neanche poco. Eppure dei miei viaggi più che le cose e i luoghi, ricordo gli incontri, le persone, le coincidenze.
Al Louvre, ad esempio, navigando a vista tra le opere d’arte, io mi sono fermata davanti a un solo, unico quadro. E me ne sono stata lì gran parte del tempo, innamorata di un ragazzo su uno scoglio davanti al mare.
Ogni viaggio regala una scoperta ai viaggiatori anarchici e curiosi come me.
Ogni viaggio ci porta a contatto con una parte di noi stessi della quale non eravamo consapevoli fino a un attimo prima della partenza.
Non è sempre necessario andare dall’altra parte del mondo, anche le scelte sono comunque dei viaggi verso un ignoto che cambia la nostra esistenza.
Scegliamo per ogni viaggio il nostro mezzo a seconda della destinazione: l’aereo, il treno, o la nave. Il cielo, il mare o la terra.
Possiamo viaggiare a ritroso o percorrendo il nostro futuro.