Cicatrici è una raccolta di dieci racconti brevi, la cui voce narrante è quella di una statua di un cimitero, sotto ai cui occhi di pietra passano i visitatori: sono persone tristi e oscure, che badano a non farsi vedere dagli altri, perché sono più focalizzati sulla miserabile vita che è loro rimasta da vivere dopo il lutto piuttosto che decisi a onorare i propri defunti.
La statua osserva, ascolta e racconta i gesti e i pensieri dei viventi, facendo comprendere che il dolore da loro provato non è quella sofferenza che ci si può aspettare al ricordo dei compianti: le tombe diventano contenitori di rabbia, rimproveri, rimorsi, sensi di colpa e profondo male di vivere. Il lettore ascolta il rimpianto di un pianista innamorato di una ballerina di lap-dance, le osservazioni spietate di una donna maltrattata dal compagno i pensieri di una signora dai passati desideri incestuosi; sente delirare un medico spaventato, una madre delusa dal figlio, un idiota invischiato e un omicida arrabbiato.
In un’atmosfera sospesa, parole dal ritmo grunge raccontano i gesti e le storie che hanno lasciato indelebili cicatrici nelle anime dei protagonisti e gli aspetti inconfessabili di vite solo apparentemente comuni.