Il secondo episodio della leggenda di Eracle, reinventata e scritta da Gilbert Gallo, porta l'eroe alla sua città natale, Tebe, la città delle Sette Porte, governata dagli Sparti, i guerrieri nati dalla Terra e dai denti del Drago ucciso dall'antico eroe Cadmo. Ma ora la città è minacciata da un mostro invincibile, contro cui persino i persino i guerrieri-draghi sono impotenti: la Sfinge.
Con l'aiuto del giovane principe di Corinto, Edipo, con cui ha stretto amicizia durante il viaggio, Eracle trionfa anche dell'affascinante e letale Sfinge. È a un passo dal conquistare il trono della sua città natale, ma, consapevole del suo doloroso destino, vi rinuncia a favore dell'amico, ignorando che anche su questo incombe la tragedia.
Infatti Hera, la regina degli Dei, trama ancora la sua rovina e suscita contro di lui e quanti gli sono cari un'altra terribile nemica, Echidna, la dea-madre dei mostri.