Jami, guerriero abissino, viene fatto prigioniero e deportato nel califfato degli Abassidi per lavorare come schiavo Zanj nelle immense paludi tra il Tigri e l’Eufrate. Ma Jami, oltre a essere un guerriero fiero e pieno di sé e un uomo dai “denti di ferro” è anche un megangga, uno stregone consacrato al dio Waqa, e non può accettare le condizioni pietose della schiavitù. È l’inizio della vendetta. Ad affiancarlo nell’impresa un vecchio re scaltro e una giovane donna dalla bellezza selvaggia.