Al centro di un Mediterraneo bruciato dal cambiamento climatico, che non si è voluto o potuto arrestare, la Sardegna è una terra profondamente offesa: disabitata, desertificata, rinselvatichita. Eppure nel continente c’è chi mette gli occhi su angoli paradisiaci per ricchi che vogliono tornare a esperienze più “naturali”; così Nik, rampollo di un rampante imprenditore milanese, viene spedito nell’Ogliastra con i suoi giovani amici ad acquistare il terreno per edificare un resort. Ma sull’isola, lontana e trascurata, gruppi di abitanti hanno riscoperto antichi modi di vivere, alternativi alla razionalità scientifica, e recuperato remote tradizioni che si rifanno a credenze ancestrali, a un rapporto paritario con la terra e gli organismi che la abitano, animali e vegetali; e adesso sono assolutamente intenzionati a respingere qualsiasi tentativo di reintrodurre una modernità che è il cavallo di troia di un consumismo di rapina. Così, Nik e i suoi dovranno vedersela con la rivisitazione di antichi riti, con le janas e soprattutto con Codadifuoco.
Catastrofe climatica, rapporto con il territorio, civiltà post industriale in un racconto lungo di Marco Melis