La ricerca di una propria strada ha portato Anna su vie tortuose e precarie. Ha pochi soldi, poche amiche, niente figli, nessun amante, ma tanta voglia di esprimere la rabbia repressa che rende tutti i giorni uguali e grigi.
Non ricorda l’origine del male da cui è scaturita la sua sofferenza. Sarà il lavoro di cameriera ai piani di un albergo del centro di Livorno, a farle riscoprire un passato doloroso, laboriosamente nascosto dalla mente.
Un piccolo carro armato giocattolo, cadendo, innesca la rivelazione, facendo emergere del tutto quell’anima nera di cui aveva percepito la presenza.
La vendetta passa necessariamente attraverso gli ambienti criminali della città, divenendone parte integrante.