Ramazan è un anziano facchino che lavora in un hotel di Istanbul, ha visioni del tempo glorioso di Costantinopoli che si sovrappongono a un luogo indefinito, sembra un’imprecisata capitale imperiale. Nel frattempo, nel mercato della capitale dell’Impero Connettivo, Nèfolm, le rievocazioni delle storie personali di quattro schiavi – Agaziss, Stazia, Nordelio e Alexio – s’intrecciano e disegnano le dinamiche del potere e delle forze occulte che interagiscono col mondo dei postumani e con l’Impero stesso: cosa lega quindi Istanbul, Costantinopoli e Nèfolm, e cos'ha da raccontare Ramazan dal suo inaccessibile spaziotempo? Le fondamenta dei mondi possibili convergono verso un luogo di surrealtà e potere, dove i suoni diventano colori.