Tredici racconti, in barba alla superstizione numerologica, sinceri e incisivi, scritti da un’autrice interessante. Da approfondire, ecco! Piccoli gorghi (1911) è uno dei primi esiti letterari del suo percorso, ma racchiude in sé aspetti cruciali del dna narrativo delle pubblicazioni più mature: un’introspezione psicologica mai scontata e una rappresentazione della realtà priva di velature edulcoranti. Maria ci dice: il mondo fa schifo? Bene, fotografiamolo così… E non si permette di aggiungere altro. Solo la vita ha il permesso di essere immortalata nelle pagine. Questa raccolta è un bel modo per entrare nell’originale cantuccio di Maria Messina e il rammarico si fa ingombrante pensando alle molte sue carte andate perdute a causa di un bombardamento nel 1944. La guerra non uccide solo le persone, ma anche le loro parole.