Qualcuno o qualcosa si presentò nel buio della stanza e si sedette accanto al suo letto. Trasmetteva una sensazione di freddo pungente e pulsava come un grande polmone. Era muta, ma il signor Smith avvertiva le vibrazioni del suo respiro, percepiva l’aria che, a folate, soffiava sul suo viso e ogni volta lui si ritraeva con un brivido nell’anima. Ma non aveva paura mentre la silente presenza lo avvolgeva in un intenso odore di alghe. Pensò a qualcosa in putrefazione nella sua camera.
Il polmone aveva voce.
– Sono qui per la tua amata vita – sussurrò nel buio. – Sono qui per consegnarti l’altra chance, ciò che più desideri.