Roma, metà anni Settanta.
Un’anziana, Claudina Fabrizi, finisce sotto la metropolitana alla stazione di Rebibbia. Sembra un suicidio e la polizia non vede l’ora di archiviare il caso, impegnata com’è con l’emergenza terrorismo che sta mettendo a ferro e fuoco la capitale. La morte dell’ultrasettantenne non interessa a nessuno.
Ma l’ispettore Lorenzo Abruzzese della Squadra Mobile porta innato il dono di ficcarsi in situazioni da cui non sa come uscire e si intestardisce a vederci chiaro e poco importa se la sua vita sta andando a rotoli, la fidanzata si è compromessa col terrorismo rosso e coi colleghi si ritrova in rotta di collisione.
Lorenzo Abruzzese continua a chiedersi: che ci faceva ogni giorno Claudina alla stazione? Quale mistero si nasconde dietro la sua morte?
E per dare risposte a quelle domande non teme di inimicarsi i superiori che vorrebbero archiviare il caso. Ma lui, caparbio da sempre, non demorde, e ricorrendo all’aiuto di personaggi che vivono ai margini della metropoli, scoprirà l’ordinario squallore che come un sudario s’allunga sulla vita di chi diventa invisibile quando si fa anziano.