L’ispettore della Policia National di stanza ad Algeciras, Kamal Miranda, è uno sfigato che ha avuto la pessima idea di nascere a Tangeri e prima di entrare in polizia ha fatto un po’ di tutto, compreso il corriere fra Algeciras e Ceuta. Uno sfigato mezzo spagnolo e mezzo marocchino che conosce bene il mondo di mezzo delle porteadoras, le donne marocchine che attraversano il varco fino al porto e tornano indietro con la schiena piegata dai carichi che trasportano.
Proprio per la conoscenza di quel mondo illegale e invisibile che brulica nel silenzio complice della Guardia Civil, Kamal Miranda viene incaricato di indagare sulla morte di una storica porteadoras, la cinquantanovenne Nadia Mernissi.
Kamal si muove con disinvoltura nei traffici opachi di Ceuta, si fa aiutare da vecchie conoscenze e non si lascia intimidire dai “colleghi” della Guardia Civil, che agiscono con metodi fin troppo simili a quelli dei criminali. In breve la sua missione, all’inizio soltanto un escamotage per mostrare all’opinione pubblica il finto interesse nazionale per l’assassinio di quella donna senza alcuna tutela lavorativa, si trasforma in una lotta tra lui e gli uomini della Guardia Civil, ma nessuno vince davvero in questa storia amara che prende spunto da fatti di cronaca reale e dove gli unici a perdere sono i disperati come Nadia, che combattono ogni giorno per sopravvivere in un mondo dove corruzione e disagio la fanno da padrone, ieri come oggi.