Non si pensi a un semplice resoconto di viaggio: sarebbe riduttivo. Persino ingiusto. Perché dentro questo testo trova spazio soprattutto la narrazione di un territorio che è un altrove sia geografico sia cronologico. Lo studio antropologico, seppur interessante, cede il passo alla magia di un luogo narrato con uno stile schiettamente poetico. Potente e semplice al contempo. Nessun cedimento folcloristico contamina questo libro ricco di misteri sotterranei, che si presta, a seconda dell’inclinazione del momento, a una lettura tutta d’un fiato o a un sorseggio estemporaneo. È il racconto di una terra desolata, eppure brulicante di vita e d’emozioni. E la lingua, con lampi d’una modernità sconcertante, sembra scolpire queste vibrazioni direttamente sulle pareti petrose delle scogliere prese a schiaffi dalle onde.