Sono le undici e quaranta del 30 luglio, fa caldo. Garofalo, esausto, ritorna in caserma per farsi una doccia e mettere qualcosa di commestibile sotto i denti.
Non è incazzato: di più. Certe volte manderebbe tutto a puttane.
Il sogno ricorrente delle ultime tre settimane è quello di salire a bordo di una navicella spaziale e atterrare su un pianeta sconosciuto, lontano dalle cazzate mondiali, sterili, nefaste; via pure da certi orribili eventi. Un volo di riserva, dunque, che gli dia la possibilità di una vita nuova. Non chiedetegli come affronterebbe l’astinenza dal sesso, un’aliena la troverebbe di sicuro, e poi la fantasia non manca.