Massimo Biondi
Massimo Biondi, che ha ricoperto professionalmente vari ruoli nel campo dell’informazione giornalistica e medico-scientifica, fin da ragazzo è stato affascinato da tutti i tipi di “scoperte” e “invenzioni”, e dalle storie di chi le effettua: ricercatori scientifici, archeologi, inventori, esploratori, grandi medici e industriali, compositori, scrittori e, ovviamente, detective. Sull’onda di questa passione, quando è incappato nei racconti di Sherlock Holmes è rimasto incagliato tra i congegni logici a ruote dentate della mente del celebre investigatore, senza riuscire mai a liberarsi del tutto di questo ondivago e inquietante interesse intellettuale. Essendo, per lavoro, un copioso produttore di testi di ogni genere, ogni tanto ha scritto qualcosa anche a proposito di Holmes, dando però ben poco alle stampe. Di recente, all’interno del suo primo volumetto di racconti (di vario genere) ha inserito un paio di storie brevi su Sherlock Holmes, che hanno tentato di riprodurre quanto più fedelmente possibile i caratteri e i toni espressivi delle creazioni di A.C. Doyle.
Per il resto, ha all’attivo una ventina di libri di saggistica su vari soggetti, che spaziano dalla storia della scienza alla psicologia, dalla medicina alla storia locale; parecchie decine di articoli e capitoli di libri, di argomento affine ai precedenti, sia in italiano che in inglese e in francese; e una manciata di traduzioni di opere letterarie di autori stranieri come Maupassant, Stevenson, Mark Twain. Attualmente lavora alla gestione di una piccola casa editrice, di un paio di riviste cartacee e di alcuni notiziari digitali.
Generi: Giallo
1 titoli