Sono negato! Non fa per me! Non ci capisco niente! Quante volte ci siamo trovati a pronunciare o ascoltare esclamazioni del genere di fronte a un problema, un teorema o una dimostrazione matematica? O forse anche solo nel calcolo dello sconto sui prezzi dei saldi o del costo della cena da dividere tra amici?
Perché la matematica ci sembra spesso “difficile” e ci incute a volte timore, tanto da generare in molti di noi una vera e propria matofobia, secondo un recente filone di studi in psicologia?
C’è davvero chi nasce portato per la matematica, ed è vero che si vive benissimo anche senza?
Questo saggio prova a rispondere a tali e altri interrogativi con l’obiettivo di fare luce sull’origine della difficoltà di approccio al mondo dei numeri e, più in generale, a quello di tutte le scienze dure. Attraverso incursioni negli ambiti della pedagogia, della psicologia e della filosofia, è possibile delineare le ragioni per cui la matematica diventi, alle volte, un vero e proprio meccanismo di “castrazione del piacere”. Allo stesso tempo è però possibile anche individuare quali siano le tecniche più efficaci per favorirne la ricezione e l’interiorizzazione, senza che si generi in noi alcuna reazione “matofobica” inevitabilmente destinata ad allontanarci dalle meraviglie dell’universo dei numeri.