La storia ha per oggetto il passato? No, è un’inesattezza. La storia studia il presente e si interessa al futuro. E si occupa del passato solo in raffronto al presente, cioè per spiegarlo nella sua genesi.
Di fronte a sé, lo storico ha tre strade: o studiare il passato, ritirandosi dalla realtà (e sapendo quindi che il suo studio non avrà molti sbocchi in essa), o insegnare ciò che della storia è già stato rimasticato e ricapitolato (altra attività non troppo utile), oppure osservare la realtà del presente e iniziare a selezionare tra eventi importanti, capitali, ed eventi secondari. La teoria della storia aiuta proprio ad analizzare ciò che c’è di veramente storico o non-storico negli eventi che accadono intorno a noi.
Ma questa non è solo una trattazione di teoria della storia: la espone – certamente – nelle sue linee generali, ma si propone anche di applicarla al bagaglio dello storico che voglia reinventarsi come coach della formazione. Lo storico come coach è prima di tutto un “consigliere aneddotista”, che si serve di aneddoti (biografici) o di scenari (storici) per fornire al suo uditorio una chiave utile a comprendere i problemi del presente (individuale o globale), confrontandoli con situazioni passate analoghe, simili o equivalenti.