Se vi immaginate il futuro come una civiltà uniforme – la distopia di un soffocante controllo totale, oppure l’utopia sostenibile in cui non esistono più conflitti – siete lontani dalla verità. C’è la revolución verde, certamente, con le intuizioni floreali della bioarchitettura, ma c’è anche l’incidente alla centrale nucleare di Bushehr sul Golfo Persico, e le mutazioni genetiche che ha provocato sulle creature viventi. Andrea ha studiato e collaborato con le migliori menti della biotecnologia, cervelli da premio Nobel, e adesso ha accettato un lavoro in una divisione all’avanguardia della ricerca medica a Teheran, nella Seconda Repubblica Islamica. Ma tutte le sue conoscenze e relazioni, e tutti i mezzi dell’ingegneria genetica avanzata sembrano impotenti contro il cancro che sta per mangiare viva sua figlia. Qual è la soluzione, quale la via della speranza? Chi lo aiuterà? L’americano Jack King, che lavora nella zona radioattiva di Bushehr? I risultati sull’embriogenesi raggiunti da Rosselli alla Kromanthea, l’azienda biogenetica chiusa trent’anni fa? La sua ex insegnante Ricci, che si dice lavori sull’Alzheimer e il Parkinson, e sulle cui ricerche l’amico Ivano, il genio della neurologia, sopravvissuto a un coma, si è lasciato scappare: “Tu non hai idea di…”?