Marchetta, prostituta di un bordello meneghino “di categoria”, ci racconta la sua sciagurata vita di donna perduta che, quando finalmente decide di imboccare la diritta via, viene bastonata dal destino nel peggiore del modi. Un libro crudele, popolato di personaggi disgustosi e perfidi che rappresentano un osceno campionario di vizi e reati. Nessuno riesce a scansare la sferza critica di Notari che rintraccia nefandezze e turpitudini anche tra le pieghe delle esistenze apparentemente immacolate e “per bene”. Viene così descritto un mondo che non si divide in buoni e cattivi, ma in cattivi e più cattivi, nel quale la redenzione è impossibile, come la felicità. Anime buie popolano sia la spietata metropoli tentacolare sia le campagne circostanti in cui il mito del locus amoenus è messo alla berlina, mostrando come l’innocenza agreste non sia altro che dabbenaggine mascherata con qualche orpello campagnolo.