Una storia tanto bella quanto incasinata. Ogni riga, ogni strofa, ogni pagina.
La storia d’amore di Beatrice, quella che (fino a oggi) è la più bella che stia vivendo.
Il rapporto con sua madre.
Poi c’è la dipendenza di suo fratello dalle droghe, dall’alcol e da tutto ciò che è tossico.
L’abbandono e l’assenza costante di suo padre.
Racconta cosa è stata per lei l’anoressia e descrive le sue insicurezze, un’adolescenza rubata.
Prendono parte al racconto le cose belle che ha, il suo lavoro e le sue colleghe. La maturità e il passaggio dai banchi scolastici a una divisa.
La sua migliore amica, un po’ pazza. Un’amicizia a chilometri di distanza.
I suoi nonni.
La decisione di andare via da casa e vivere da sola a vent’anni.
E tanti sogni nel cassetto.
E poi autoironia, e pessimismo. E ipocondria.
Quindi, armatevi di tisana, o di un buon calice di vino, gelato o caramelle, e fatevi trasportare nella strana, folle e incasinata vita di Beatrice.