“Il sacrificio della patria nostra è consumato: tutto è perduto; e la vita, seppure ne verrà concessa, non ci resterà che per piangere le nostre sciagure, e la nostra infamia. Il mio nome è nella lista di proscrizione, lo so: ma vuoi tu ch'io per salvarmi da chi m'opprime mi commetta a chi mi ha tradito?”
Così scriveva Ugo Foscolo nelle Lettere di Jacopo Ortis, esprimento la delusione per il il trattato che nel 1797 il generale Bonaparte e il conte von Cobenzl firmarono a Campoformido, col quale Napoleone cedeva all'Austria la Repubblica di Venezia in cambio del riconoscimento della Repubblica Cisalpina.
Ma la storia raccontata da Erica Tabacco in questo straordinario romanzo, ricco di accurati riferimenti storici, è diversa, e vede un Foscolo protagonista nel cercare di bloccare quel trattato e salvare l'indipendenza della Serenissima Repubblica.