L’arte e la vita si mescolano in questo romanzo in cui il protagonista, come il suo autore, è un drammaturgo di successo, dilaniato dallo scontro tra diverse passioni: quella per la dolce e rassicurante moglie Barbara, quella per gli adorabili figlioletti, quella per la sensuale e giovanissima amante Claudina e, soprattutto, quella per la scrittura. Personaggio inquieto sì, ma anche irrimediabilmente convenzionale, Giuliano Farnese si dimostrerà incapace di godere fino in fondo il sapore delle proprie perversioni, restando arenato, suo malgrado, nelle paludi del perbenismo e finendo per credere ai propri autoinganni pur di sopravvivere ai rimorsi che lo corrodono nel profondo. Il miraggio (1901) è quindi un romanzo per certi aspetti soffocante nel quale la luminosa bellezza della Roma di inizio Novecento contrasta con i recessi purulenti e meschini dell’animo di tutti i personaggi.