Dopo la catastrofe climatica che ha colpito il pianeta, la sindaca di Barcellona, parzialmente sommersa dall’innalzamento del livello dei mari, decide di trasferire lo zoo all’interno del Park Güell. Il problema è però convincere gli animali non umani, quelli che hanno preso coscienza della crudeltà di millenni di sfruttamento a partire dal Discorso dell’Abisso, pronunciato anni fa da un grande uccello marino come atto d’accusa contro le fondamenta della civilizzazione dell’umanità. La flotta della sindaca si avvia sulle acque, pronta al trasloco, ma la trattativa con gli animali è nelle mani di una giovane scriba che si trova al suo seguito, assunta solo perché ha millantato la perfetta conoscenza della lingua delle bestie… La sindaca e i suoi scopriranno quanto rancore covino tuttora esseri viventi trattati in maniera disumana, che la sofferenza ha finalmente emancipato da un sanguinoso sfruttamento. Un racconto-gioiello che mescola commedia picaresca e tragedia drammatica, e ci costringe a guardare con occhi diversi la nostra relazione con le altre specie viventi.
Diritti animali, morale, etica, cambiamenti di mentalità in un racconto di Maria-Antònia Martí Escayol