Il mondo del poker professionale sa essere spietato, corrotto, distruttivo. La felicità è in qualche modo sfuggente, bugiarda: illude e beffa persino i vincenti. In questo racconto, una donna, cresciuta in modo malsano nell’ambiente, vi trova via e ragione di vita. Lo fa alla grande, da protagonista. Ci sguazza, nel fango dorato, finché un qualcosa non spezza il potere del suo irrazionale rituale scaramantico, legato alla canzone “Down to the Waterline”. E il declivio verso la morte si fa verticale…