La cinquantatreenne Laura Lepore, pubblico ministero presso la procura di Pavia, vive con la figlia Alice, poco più che ventenne. Dalla morte del marito Laura soffre di sindrome da stanchezza cronica ed è molto apprensiva nei confronti di Alice, ragazza in sovrappeso e fragile.
Quando Dafne, una ex compagna di liceo di Alice viene trovata strangolata sotto casa, e pochi giorni dopo un’altra ex compagna, Chantal, viene uccisa con lo stesso modus operandi, la preoccupazione di Laura esplode. Chi sta prendendo di mira le compagne di scuola di sua figlia? Al funerale di Dafne, Laura viene avvicinata dalla bidella del liceo che le parla di vecchie storie, di relazioni proibite tra professori e studentesse. E indica un professore in particolare. Laura vuole vederci chiaro e indaga, tra alibi inesistenti e relazioni negati, finché sarà la monografia sul filosofo tedesco, Wilhelm Wundt, considerato il padre della psicologia sperimentale, a farle ricordare un particolare che aveva rimosso, un particolare che ha a che fare con una lettera e “Le compagne di Wundt”.