In un mondo dominato dagli intrighi divini e dalle guerre mortali, i destini di umani e dèi si intrecciano in una sfida epica, il tutto incastonato in una particolare cornice narrativa. Ad Atene, nel 536 a.C., un misterioso collezionista, per preservarlo dal tiranno Peisistrato che lo ritiene “scomodo”, recupera un poema anonimo e innovativo, l'Alaksandeia.
Nel poema sono narrate le vicende di Alaksanda, principessa in fuga dopo la distruzione di Troia, e di Thermopleuras, incaricata dalla regina Hekabe di proteggerla fino all'ultimo respiro. Ma i loro destini non sono solo minacciati dagli uomini: sopra di loro, gli dèi Athana e Apellon muovono le pedine della partita divina, giocando con i confini del fato e del libero arbitrio.
Tra battaglie, sacrifici e lotte interiori, la cornice narrativa si interseca con la vicenda epica, rendendo il lettore consapevole del valore rivoluzionario dell'opera e del rischio che comporta opporsi alla censura e alla distruzione culturale.