C’è chi ha voluto vedere in Masoch un precursore delle idee femministe e leggendo certi brani di Venere in pelliccia (“Dovrei forse appartenere a un uomo che non amo più, solo perché un tempo l’ho amato?”) viene voglia di dargli ragione. Anche i racconti da noi riproposti confermano questo sospetto: le donne di Racconti galiziani (1876), infatti, sfuggono lo stereotipo della creatura sottomessa al capo branco, dimostrandosi invece pericolosamente in cima alla catena alimentare. Volitive e, a tratti, spietate riescono a rubare la scena al maschio con disinvoltura. Nessuna aspetta il principe azzurro recitando il m’ama non m’ama, anzi se lo vanno a prendere (con la frusta in mano): “il principe andò all’appuntamento; e quando lasciò il serraglio, in mezzo alle tenebre della notte, due braccia divine lo avvinghiavano e due labbra scottanti si attaccavano sulle sue”…