Gianluca Loddi è un giornalista di mezza età alla ricerca di un nuovo impiego. Lo trova al Monitore, un giornale all’avanguardia dove umani e intelligenze artificiali lavorano fianco a fianco. Ma il progresso ha un prezzo: il concetto stesso di verità è controllato da algoritmi e direttori sintetici, e ogni parola deve conformarsi a una visione imposta dall’alto.
Mentre la società si trasforma sotto il peso della tecnologia e del controllo, Gianluca viene lentamente inglobato in un sistema che riscrive non solo l’informazione, ma la coscienza stessa di chi la produce. Fino a che punto può spingersi la trasumanazione? E cosa resta dell’essere umano quando la linea tra uomo e macchina svanisce?
Giampietro Stocco ci offre un romanzo inquietante e attuale, un viaggio nella distopia del giornalismo del futuro, dove la ribellione può essere solo un errore di sistema.