Che cos’è un classico in letteratura? Una definizione è quella di un'opera che ha resistito alla prova del tempo e che continua a essere letta e apprezzata per la sua rilevanza culturale e storica. Di solito si tratta di opere di scrittori che hanno esercitato un'influenza rilevante nel corso della loro carriera o comunque in un dato momento storico. Ebbene, negli ultimi anni si sta recuperando molta narrativa di fantascienza di scrittori italiani che dagli anni Sessanta a tutti gli anni Ottanta hanno esercitato una notevole influenza con le opere e che oggi consideriamo per l’appunto classici. Nel caso specifico, tuttavia, vista anche la natura del mercato della fantascienza italiana, si tratta in molti casi di vere e proprie (ri)scoperte. È il caso, a esempio, di Livio Horrakh, scrittore triestino attivo prima nel fandom negli anni Sessanta e poi scrittore a pieno titolo negli anni Settanta. Tra le sue opere più apprezzate c’è certamente il romanzo Grattanuvole, apparso sulla collnaa Galassia nel 1977, una notevole opera prima lunga. Ora grazie al lavoro critico dello scrittore Franco Ricicardiello è uscita un’antologia che raccoglie tutti i racconti pubblicati da Horrakh tra il 1968 e il 2003, dal titolo Sia fatto il buio, edita da Delos Digital. A quest’evento è dedicato lo speciale del numero 266 di Delos Science Fiction, con la pubblicazione dell’introduzione di Ricciardiello e la postfazione di Mirko Tavosanis.
Riprende da questo numero una storica Rubrica il cui titolo dice tutto: “Storia della fantascienza”. Dopo essere stata curata dal compianto Riccardo Valla e da Salvatore Proietti, due dei più importanti critici italiani di fantascienza, ora approda nelle sapienti mani di Paolo Bertetti, critico, docente all’Università di Siena e direttore scientifico del Mufant, il Museo del Fantastico e della fantascienza. Nel primo articolo, Bertetti ci porta sulla Luna, raccontandoci di come li scrittori italiani di protofantascienza hanno raccontato il classico tema del viaggio sul nostro satellite.
Andrea Cattaneo, invece, nella sua rubrica ci parla del corpo delle donne e la fantascienza, mentre Antonino Fazio ci spiega come i mondi narrativi possono essere delle rappresentazioni critiche del mondo reale. L’intervista agli autori della Delos Digital è dedicata a Claudio Cordella, autore del saggio L'occhio di Hal. Viaggio nell'immaginario fantascientifico tra tecnofilia e tecnofobia. Infine, nella rubrica La classifica di Delos vi segnaliamo 5 serie TV con protagonisti supereroi della DC Comics.
Nella sezione servizi Franco Piccinini ci introduce nella narrativa di Franz Kafka, di cui nel 2024 si è festeggiato i 100 anni dalla morte, e che ritornerà nel prossimo numero con una seconda puntata dedicata all’influenza dello scrittore sulla fantascienza. A Murderbot, invece, la nuova serie TV della Apple+ TV e tratta dai romanzi di Martha Wells è dedicato l’altro approfondimento.
L’anteprima narrativa di questo numero è dedicata al romanzo breve di Piero chiavo Campo dal titolo Wells, Mozart e la macchina del tempo (Delos Digital), mentre per la sezione narrativa pubblichiamo la prima parte del racconto lungo di Andrea Pelliccia dal titolo I sensori di Gilbert.