Che tu sia una ragazzina “speciale” ospite del Grand Hotel Tramonto, o una disillusa erede di un’assurda cartomante, o una superstite in attesa della fine del mondo, la morte arriverà a ghermirti, ponendo la sua firma a sigillo della tua esistenza.
Ma le donne sono davvero dodici come le statuine? Oppure è solo una, la badessa del convento dove le statuine sono state forgiate, che attraversa vari modi di morire in una sorta di macabra metempsicosi?
Con stile secco ed essenziale, venato di una schietta ironia, Alice Cervia compone un mosaico di microstorie spiazzanti. In ogni tessera racconta una donna attraverso la sua morte, facendo emergere alcuni aspetti della condizione femminile, sempre visti con sguardo partecipe ma dissacrante. E rinnova in modo fresco e originale la tradizione della raccolta di racconti “a cornice”.