Per quale strano motivo un marchese d’antichissime origini aristocratiche – che di lavoro fa l’avvocato militare in giro per il mondo – dovrebbe mettersi a scrivere una storia incentrata sugli sciagurati (le sciagurate, soprattutto) dei bassifondi di Genova? Toccherà aprire il volume per svelare questo e altri misteri. Scoprendo anche una prosa schietta e verista (nel senso migliore del termine), punteggiata di irresistibili espressioni genovesi, del tutto scevre da aspirazioni folcloristiche o strizzate d’occhio gigionesche, ma, al contrario, autentiche, ruvide, sincere. Tocco originale apprezzato anche da un altro ligure d’eccezione: Eugenio Montale. Insomma, un romanzo in cui immergersi con curiosità e con un pizzico di sana tachicardia.