Lido di Venezia, ultimi giorni di Carnevale. Una ragazza bionda si risveglia all’obitorio. Scopre che la clinica sovrastante è invasa dai morti viventi e sfugge loro a stento. Lei non sa come sia finita lì, non ricorda nulla, a parte la misteriosa visione di un affresco che sogna in continuazione. Nello stesso momento, dall’altra parte dell’Adriatico, Jeno, scienziato che lavora al progetto di un sangue sintetico in grado di curare ferite mortali, si sveglia nel letto di una villa a fianco di una entraîneuse di cui non sa neppure il nome. Sceso in cucina, incontra Goran, suo amico di infanzia; davanti a una birra Jeno gli racconta i risultati degli ultimi esperimenti. Goran si dimostra subito interessato e gli rivela che in cantina c’è la bara-frigorifero di sua moglie morta, dalla quale non ha mai voluto separarsi, ma forse ora lui può aiutarlo.
Intanto, nella laguna, la ragazza bionda smemorata riesce a trovare un rifugio dopo una notte da incubo in mezzo a una nebbia fitta, fra orti, borghi da sogno addormentati, persone in maschera e zombi. Il giorno dopo, quando si crede al sicuro, si accorge che qualcuno la sta cercando, ma non per salvarla. Quello che ha passato è solo il preludio di cento ore di terrore…