Un esperimento riuscitissimo, questo della Cataldi, che si cimenta in un dialogo d’amore dove, attraverso la poesia, fa parlare due personaggi. Un viaggio nei ricordi, un ping-pong dell’attesa, la scoperta che l’amore, spesso, finisce quando due smettono di osservarsi, e di ascoltarsi. Il terzo occhio che li svela è lasciato proprio al lettore. Se si guardassero dal di fuori, recupererebbero l’integrità del loro amore. La silloge contiene liriche che narrano emozioni, sentimenti e paure nascoste, ma anche quello che ognuno di noi dice a se stesso quando l’altro non c’è.