La realtà virtuale non è stata creata dagli uomini. La realtà virtuale esiste di per sé. Cyberworld è solo lo strumento che gli esseri umani hanno creato per consentirsi un accesso all’interno di essa, e sperimentarla. Ma, allora, chi o che cosa l’ha creata? Se ogni realtà, ogni universo, deve avere un dio, dov’è e qual è quello che presiede la realtà virtuale? E se all’interno della realtà virtuale già gli uomini sono onnipotenti, una "divinità virtuale" che cosa mai potrebbe essere in grado di fare?
Venus@124, agente ASCI, non è convinta che King@486, capo dell’Agenzia di Sorveglianza Ciberspaziale Informatica e suo migliore amico, si sia veramente tolto la vita scaraventandosi dalla finestra della sua abitazione. Lo conosceva troppo bene. Non sarebbe mai stato capace di una cosa simile. Nel frattempo, senza saperne il motivo, Albatros@69 ex-operatore in telepresenza, assiduo consumatore di allucinogeni informatici, si ritrova braccato da agenti ASCI e giornalisti, accusato di omicidio. Chi l’ha incastrato? E perché? E che ruolo hanno in questa storia i Virtualisti, gruppo tecno-religioso guidato da Angel@01, che desiderano imporre il proprio credo e insediarsi al vertice di Cyberworld, scalzando Katherine Gibson, nipote del famoso nonno William, dalla carica di Coordinatore? O forse c’entrano i Cavalieri di Lycra? Infine, chi o che cosa è Bilbo, la figura verde-oro che aleggia come una presenza misteriosa e benigna su Albatros@69 e Venus@124?Cyberworld, romanzo che si è aggiudicato il Premio Cosmo nel 1996, ha anticipato temi che oggi sono in parte attualità quotidiana, in parte sono ancora nel nostro futuro.