Francesco Mastriani
Francesco Mastriani (Napoli, 1819 – ivi, 1891) fu romanziere di grande successo, giornalista e uomo di teatro. Dopo gli studi, accettò prima un impiego in una società industriale e poi alla dogana, senza abbandonare mai la scrittura narrativa e l’attività giornalistica intrapresa fin dalla giovinezza. Per arrotondare il misero salario dava lezioni private e si improvvisava guida turistica della città partenopea (conosceva diverse lingue straniere). Nemmeno le vendite dei suoi fortunati libri riuscirono mai a regalargli una vita davvero comoda, ossessionato com’era dal mantenimento della sua numerosa famiglia. Pubblicò oltre cento romanzi (arrivando in certi periodi al picco di cinque romanzi all’anno). Ne ricordiamo alcuni: La cieca di Sorrento (1852); Il conte di Castelmoresco (1853); Il mio cadavere (a puntate nel 1851 e in volume l’anno successivo); Matteo l'idiota (1856); La poltrona del diavolo (1859); Quattro figlie da maritare (1861). A questi vanno aggiunti gli interessanti romanzi-inchiesta scritti dopo l’Unità d’Italia, in cui l’attenzione è diretta verso lo strato sociale del sottoproletariato urbano: I vermi. Studi storici su le classi pericolose in Napoli (1863-64); I figli del lusso (1866); Le ombre: lavoro e miseria (1867-68) e I misteri di Napoli: studi storico-sociali (1869-70).
Generi: Letteratura
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