Nikolaj Gogol'
Nikolaj Vasil’evič Gogol’ (Velyki Soročynci, 1809 – Mosca, 1852), nato in una famiglia di piccoli possidenti terrieri, assorbì dal padre (autore di opere teatrali in lingua ucraina) l’amore per la letteratura e per il proprio popolo e dalla madre un fervente, e a tratti esaltato, misticismo. Trasferitosi a San Pietroburgo nel 1828, svolse vari impieghi nell’ambito burocratico e venne assunto come professore di Storia all’Università, lavoro che lasciò per dedicarsi solo alla scrittura. Fu amico di Aleksandr Puškin e di altri grandi intellettuali russi dell’epoca. Dopo alcuni insuccessi letterari, decise di partire per l’Europa che percorse in lungo e in largo per molto tempo, spingendosi successivamente fino alla Turchia e alla Palestina. Negli ultimi anni le sue crisi nervose si intensificarono e la sua religiosità tracimò nell’ossessione, portandolo alla prostrazione psichica e fisica (i digiuni e le privazioni autopunitive indebolirono la sua già fragile salute portandolo a una morte prematura). Tra i suoi scritti principali vanno annoverati: Taras Bul’ba (1834), racconto epico sull’Ucraina, la raccolta di racconti Arabeschi (1835), alla quale vennero aggiunti Il naso (1836) e Il cappotto (1842) per formare la pubblicazione postuma Racconti di Pietroburgo, il dramma satirico L’ispettore generale (1836) e il romanzo Le anime morte (1842).
Generi: Letteratura
1 titoli