Gian Dàuli
Gian Dàuli, pseudonimo di Giuseppe Nalato (Vicenza, 1884 – Milano, 1945), fu un intellettuale dai numerosi talenti: scrittore, traduttore nonché editore. Il soggiorno di tre anni a Liverpool e i numerosi viaggi per l’Europa diedero un respiro internazionale alla sua scrittura e alle sue iniziative editoriali, meritorie dal punto di vista culturale, ma quasi tutte fallimentari sul lato commerciale. Inviso ai fascisti per la sua fiera indipendenza e lo slancio curioso diretto oltre i confini nazionali, vide censurate dal regime tutte le sue opere, prima di spegnersi nella città meneghina, suo luogo d’elezione, povero e quasi dimenticato, nonostante avesse da poco dato alle stampe Cabala bianca. Oltre a quest’opera, indiscusso capolavoro, pubblicò altri romanzi (tra i quali possiamo ricordare: Rasputin, 1934; Soldati, 1935 e Carri nella notte, 1941), riscritture di fiabe per bambini e alcuni racconti (apparsi in rivista).
Generi: Letteratura
1 titoli