Paolo Valera
Paolo Valera (Como, 1850 – Milano, 1926), nato da una famiglia proletaria e fuggito di casa sedicenne per unirsi ai garibaldini, non condusse mai una vita “regolare” e forse per questo riuscì magistralmente a descrivere il volto oscuro della società borghese, soprattutto di Milano, sua città d’adozione verso la quale nutriva sentimenti contrastanti. Dopo una serie di umili impieghi, riuscì a imporsi come penna tagliente del giornalismo socialista ma, coinvolto in scandali e processi, dovette prendere la fuga e andare in esilio a Londra per dieci anni. Tornato in Italia, conobbe ugualmente il carcere e non si diede una calmata nemmeno dopo la reclusione. A seguito di una serie di opere veriste (ma non troppo) – tra le quali si segnala il romanzo La Folla (1901), ambientato in un degradato palazzone meneghino – e di numerosi trionfi e insuccessi editoriali, nel 1924 gli venne la balzana idea di scrivere una biografia di Mussolini, suo ex compagno socialista, che gli attirò antipatie sia da parte dei fascisti (il volume fu prontamente sequestrato a causa della rappresentazione sfacciatamente negativa del Duce) sia da parte dei suoi compagni di partito che decisero di escluderlo dal PSI senza tanti complimenti. Morto per attacco cardiaco, non fu dimenticato nel momento fatale: oltre 400 persone sfidarono il regime rendendo omaggio alle sue esequie.
Generi: Letteratura
1 titoli