Capitan Futuro, supremo nemico del male, era noto a tutte le razze del sistema solare. Era un avventuriero di alta e robusta corporatura, con capelli fulvi. Un uomo gioviale sempre sorridente ma allo stesso tempo sempre pronto a menare le mani e soprattutto a essere implacabile contro tutti gli oppressori e gli sfruttatori della razza umana e di quelle planetarie. Dotato di grande audacia e determinazione, univa queste doti a una profonda padronanza scientifica, tanto da aver tracciato, a difesa della giustizia, una scia luminosa tra i nove mondi.
Morte di Capitan Futuro è un esplicito omaggio che l’autore ha voluto riservare a Edmond Hamilton, uno dei più famosi autori della fantascienza dell’Età d’Oro e una delle sue saghe più famose, dalla quale nel 1978 venne tratta anche una serie a cartoni animati trasmessa anche in Italia.
Con questo romanzo Allen Steele ha vinto nel 1996 il Premio Hugo, il premio Science Fiction Weekly Reader e il Seiun Award per il miglior romanzo straniero assegnato in Giappone.