Premesso che questo I fiumi di Coyote (The River Horses) si può gustare anche senza aver prima letto i vari romanzi del ciclo del pianeta Coyote, diciamo subito che è ambientato cronologicamente dopo la fine del secondo volume (Coyote Rising) e prima dell’inizio del terzo (Coyote Frontier).
Questo romanzo breve, pieno di avventura, suspence e condito anche da un pizzico di romance, racconta le vicende e le disavventure di Marie Montero e Lars Thompson, due veterani della rivoluzione contro il dominio coloniale terrestre che vengono mandati in esilio dalla cittadina di Liberty, ad esplorare l’ampio territorio ancora sconosciuto che circonda il piccolo baluardo di civiltà in mezzo a un enorme pianeta pieno di pericolo noti, come i boyd, giganteschi uccelli predatori, e ignoti.
Nel loro viaggio saranno accompagnati dal savant Castro, il vice-governatore terrestre della colonia, di fatto ormai unico ricordo di un periodo di guerra che tutti vogliono dimenticare. I tre non hanno molta fiducia l’uno negli altri, ma le sfide del pianeta e dei suoi immensi fiumi li costringeranno a trovare una via di compromesso e a metter da parte rancori personali: un viaggio avventuroso che li costringerà soprattutto a crescere a maturare… anche perché, dopo l’incontro con i cavalli del fiume il mondo non sarà più lo stesso…