Il miglior Natale di sempre, uscito nel 2004 sulla prestigiosa rivista on line Sci Fiction, nominato per il premio Hugo e poi raccolto nella magnifica antologia personale The Wreck of the Godspeed (da cui abbiamo preso anche Dividere la trama e La follia della Godspeed), è un racconto tipico della vena più matura e sensibile di Jim Kelly. In un’atmosfera piena di emotività come quella del Natale Kelly sceglie di inserire una sua originale variante di uno dei temi più sfruttati del genere fantascientifico: quello dell’ultimo uomo sulla Terra. Ma Kelly non è un autore qualsiasi, e da maestro qual è della short story riesce a darci una visione nuova e comunque emotivamente toccante di Albert Hopkins, l’ultimo vero uomo rimasto sul nostro pianeta. Kelly non ci racconta la storia dell’umanità né le cause che hanno portato Hopkins a rimanere da solo, non ci dice nemmeno se l’umanità ha abbandonato la Terra per scelta o se si è estinta in seguito a qualche catastrofe biblica o cosmica. Né si concentra su particolari drammatici: preferisce invece raccontare a modo suo, con la sua prosa semplice ed efficace, un quadro accorato e dettagliato di una vita futura senza più speranze.