Il 25 novembre 1970, dopo aver occupato il Ministero della Difesa giapponese, lo scrittore, drammaturgo e attivista politico Yukio Mishima si toglieva la vita tramite il tradizionale seppuku, trafiggendosi il ventre e facendosi tagliare la testa.
Ma la sua vicenda non era destinata a finire quel giorno.
In una Tokyo futura, dominata dalla yakuza e dalle multinazionali, il mistico telepate Gabriel viene incaricato di trovare il redivivo Mishima, fatto rinascere da una corporation per utilizzarlo per i propri fini e poi fuggito.
Un confronto spietato tra il Giappone moderno – e futuro – e il Giappole ideale della tradizione. Un viaggio tra la spiritualità orientale e il materialismo esportato dall'Occidente. Un romanzo di grande spessore culturale e artistico che nel 2009 è valso all'autore il Premio Urania.