Una grande opera di fantascienza deve trarre alimento da una grande idea. La trilogia di Korolev parte da una scoperta sensazionale: il grande Progettista Capo del programma spaziale dell’Unione Sovietica non è morto, come si credeva, nel gennaio del 1966. Viene rintracciato vivo, su Marte, alla fine del XXI secolo: è l’inizio di un’avventura che stupisce, eppure rigorosa, nella tradizione di A.C. Clarke e Stanislaw Lem. In questo terzo e conclusivo romanzo, Korolev guida l’equipaggio dell’astronave Marco Polo dal pianeta Eris, all’estrema periferia del Sistema Solare, a Nemesis, la stella nana rossa, spesso ipotizzata dai nostri astronomi (ma mai rintracciata), a un anno luce dal Sole. Per poi lanciarsi in una cavalcata interstellare fino ad Antares, perché laggiù è custodito il segreto dei Costruttori, della loro fuga dalla Terra e da Marte, centomila anni prima. E qui è custodito anche l’altro mistero: chi è e dove si cela il vero e grande Nemico dell’umanità.
Un romanzo cosmico e profondamente umano. Una space opera astronautica che spalanca scenari mozzafiato su temi astrofisici che affascinano, dalla materia all’energia oscura, alle Trasformazioni di Lorentz.
Paolo Aresi nella sua carriera ci ha regalato diversi, ottimi romanzi. Ma forse questo è il più intenso, il più stupefacente.