Praga, giorni nostri.
Honza e Dagmar.
Lui: maturo commissario di polizia. Indurito e amareggiato, sì, ma non al punto da aver perso i suoi valori. Nonostante sia stato proprio un ideale, e la avventata volontà di Honza nel perseguirlo, a causare la morte di sua figlia Anka, di soli due anni, durante la Rivoluzione di Velluto del 1989.
Lei: giovane donna, bloccata in una relazione autolesionista con Vit, tipico uomo bello ma sbagliato, in pericolo di vita per un debito ancora più sbagliato. Dagmar ha una personalità complessa, frutto di un’infanzia travagliata. Orfana, adottata da una famiglia ostaggio di una madre depravata, e poi orfana di nuovo, in modo tragico, a dieci anni. In quell’occasione ha conosciuto il poliziotto Honza, che nei suoi tratti ha rivisto in qualche modo la figlia perduta.
Tra i due, nasce e si consolida un legame che li unirà a vita, anche se nel tempo i confini e le caratteristiche di tale legame si sono fatti più sfumati, confusi. Diversi.
E quando l’attuale vita privata di Dagmar, e insieme i conti aperti del suo passato, si andranno ad intersecare con un’operazione segreta, nome in codice Matrioska Vampira, Honza dovrà fare le sue scelte.