Dentro mondi virtuali, in assenza di corpo, di volti e di sguardi, viviamo pseudo-vite digitali, determinate dal volere di codici stranieri, algoritmi prepotenti e servitù volontarie. Il disincanto tecnologico emergente suggerisce il distacco dal tempo presente per andare oltre e altrove, per mettersi in viaggio, oltrepassare, alla ricerca esperienziale di nuove formule esistenziali utili a vivere dentro le innumerevoli crisi di questo mondo. Obiettivo di questo viaggio, tra etica e tecnologia, è la riscoperta del valore umano dell’esistenza e di nuovi orizzonti di senso, è il recuperare una socialità incarnata che permetta di incontrare ed entrare in contatto con l’Altro nella sua alterità e unicità, inteso come persona con la quale ritrovarsi. Lungo questo cammino, il primo passo consiste nel tornare a porre attenzione alle parole, al linguaggio, al parlare comune.
Attenzione particolare meritano parole etiche come solidarietà, consapevolezza, responsabilità, benevolenza, generosità, gentilezza, compassione, cura e molte altre a cui è dedicata la seconda parte del libro. L'andare oltre i significati anchilosati e fossilizzati, è la via per essere umani, nelle parole, nei gesti, nei comportamenti e nelle relazioni. Si può cambiare il ritmo della propria vita e tornare a esistere davvero, veramente!