Definire che cos’è il “realismo magico” non è semplice.
Ad esempio: ci sono l’horror, il fantasy e la fantascienza. Tutti li conosciamo. Hanno qualcosa del realismo magico, eppure non lo sono.
Poi c’è il weird. Se si guardassero in viso, sarebbe come se un unico volto si specchiasse. Il weird apparirebbe spaventato, il realismo magico, forse, distratto.
E se provassimo a frugare nelle immagini della sua memoria storica?
Troveremmo libri dalle pagine infinite. Tigri imprigionate in stanze che non esistono. Famiglie sterminate di ultracentenari. Messaggeri che si perdono nella lontananza. Distese di blatte, scarafaggi giganti. E tante altre situazioni così.
Come i ventidue bagliori che potrete scorgere, in giornate soleggiate eppure piovose, attraverso la vetrina della Boutique degli Incanti.