Più che un manuale di seduzione o una vera e propria rassegna delle “tipologie di donna”, nei capitoli di questo anarchico saggio romanzato ci si imbatte in uno sfrenato desiderio di libertà, una pulsione tanto dirompente da fracassare gli argini delle buone maniere e sbriciolare le convenzioni borghesi, annientando ogni residuo di perbenismo. Scritto nel 1916, mentre impazzava la follia bellica del primo conflitto mondiale con il suo strascico di morte, distruzione e disperazione, il libro, ideato e composto da un interventista subito corso in prima linea per combattere, è, al di là delle boutade machiste e delle provocazioni da bell’imbusto, un grido vitalista lanciato in una valle di cadaveri. L’amore e il sesso diventano quindi un gesto atletico paragonabile a quello del soldato valoroso che si lancia nella mischia, sprezzante del pericolo e ancor più delle conseguenze del suo esasperato rompicollismo. Eros e thanatos si ritrovano ancora una volta a giocare la stessa partita, una partita senza regole in cui vince chi conquista l’emozione più graffiante e sovversiva. Una Babilonia dei sensi che piacque poco al MinCulPop fascista, che sequestrò prontamente la riedizione del 1941…