Girona, 1959. Casimiro Tarragò, piccolo borghese di mezza età, riceve un giorno la locandina di una mostra fotografica che si tiene a Perpignan, dedicata agli ultimi giorni della Repubblica di Vichy. L’immagine che vi campeggia lo folgora: ritrae una sala di torture e un uomo di spalle in penombra. Si domanda perché, dopo quindici anni, qualcuno, recapitandogli quell’invito, abbia voluto riportarlo a un tempo oscuro che conosce bene, fatto di ricatti, torture e sadismo. È chiaro che questo qualcuno aveva in animo di rimestare in quella parte della sua vita che credeva cancellata, quand’era tutt’altro uomo: un lupo crudele affamato di vita, con un’altra identità. Sarà l’inizio di un viaggio nel passato, da compiere non soltanto con la mente ma anche con il corpo. Casimiro, infatti, si precipiterà a Perpignan con il primo treno, per capire chi sta cercando di mandargli un messaggio. E per quale motivo. Riuscirà a dire definitivamente addio all’uomo che è stato? A mettere per sempre a tacere i sinistri sussurri della coscienza?