Anna e Claudio, psicologi di un’Articolazione, comunità umana autosufficiente, chiedono espressamente ai Gangli centrali un’ispezione straordinaria: ricevono così la visita dell’altera, scostante Armida Lucci. Le mostrano le coltivazioni, i laboratori di produzione della carne sintetica, gli stabilimenti per il recupero di animali “umanizzati” da decenni di incurante sfruttamento. Finalmente arrivano al dunque: in un padiglione-clinica sono ospitati pazienti umani non più giovani, sopravvissuti all’innesto del biochip di YAGR, uno streaming pubblicizzato come l’ultima frontiera dell’intrattenimento e dell’informazione, “una esperienza sensoriale mai provata prima”. Ma poco per volta YAGR prendeva il controllo totale della mente, riducendo le persone a larve incapaci di tornare alla vita reale. Armida è giustamente scettica: come possono gli psicobiologi di un’Articolazione ottenere ciò che non è riuscito ai Gangli? E l’anonima degente in coma ribattezzata Una Falena, cosa prova nella sua spaventosa prigione mentale, sottoposta a stimoli di dolore fisico con i quali Anna è convinta di salvarla? Quando riaprirà gli occhi, sarà libera oppure svuotata?
Civiltà post-industriale, politica, rappresentanza, medicina e terapia in un romanzo breve di Milena Debenedetti.