Ferruccio Pancaldi, agente di polizia in pensione, racconta al giovane Gianmarco Cavicchioli, studente all’Università di Ferrara, di un caso molto particolare accaduto nel 1986 che aveva coinvolto la sua squadra investigativa guidata dall’ispettore Luca Giatti. Un omicidio, il cui colpevole, fin dall’inizio delle indagini, sembrava essere stato servito loro su un piatto d’argento. Ma la realtà supera sempre la fantasia e tra sospetti, false piste, menzogne, crude realtà ed enormi sensi di colpa, l’ispettore Giatti si dovrà confrontare con un assassino e un disturbo psicologico che ha quasi dell’incredibile per uomini, abituati come loro sono, al semplice scontro tra il bene e il male.