In quest'intervista a Mariano Equizzi i contorni del reale acquisiscono strane fisionomie, quel che appare solido viene in realtà sfrondato dalle apprentemente solide architetture del tangibile da cui appaiono, feroci e inquietanti, stilemi di altre realtà che bussano non solo alla nostra percezione, ma emergono pure dai media informatici in cui la Rete annega per darci, cosa? Quale messaggio, quale informazione viene in superficie, ribollente di mostruosità di cui forse anche Lovecraft se n'era reso conto? Un manuale di sopravvivenza, quello di Equizzi, forgiato sulle complessità memetiche di un sistema sociale, politico ed economico che stritola non visto da molti, elogiato da troppi.